Un duro lavoro con le dolci barbabietole
Ad Aarberg lo zucchero è onnipresente e non soltanto alla fine dell’anno durante la raccolta delle barbabietole. Per l’azienda Schweizer Zucker AG, lavorare la barbabietola da zucchero non è sempre rose e fiori.
266 000 tonnellate di zucchero
La scorsa stagione, qui e presso l’altra sede di Schweizer Zucker AG a Frauenfeld (Cantone Turgovia), 1,7 milioni di tonnellate di barbabietole dolci sono state trasformate in 266 000 tonnellate di zucchero. La campagna dura generalmente un centinaio di giorni, da metà settembre a Natale. È un periodo molto intenso per i 100 collaboratori e i 25 lavoratori stagionali di supporto, che lavorano su 3 turni, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Alla fabbrica di zucchero di Aarberg lavorano ingegneri, chimici, assistenti di laboratorio, polimeccanici, idraulici e giardinieri per un totale di 15 diverse professioni. Molti di loro sono particolarmente richiesti al di fuori della campagna per quanto riguarda la revisione o la costruzione di nuovi impianti. I collaboratori sono appositamente formati per il lavoro durante il periodo della raccolta. «Non è facile trovare collaboratori», afferma Thomas Frankenfeld, responsabile tecnologia e progetti ad Aarberg. L’intenso lavoro richiesto durante la campagna spaventa. «Ma una volta che arrivano da noi, molti si rendono conto che il lavoro a turni comporta anche dei vantaggi economici e più tempo libero negli altri mesi».
400 tonnellate all’ora
Ci vogliono circa dodici ore per trasformare una barbabietola dolce in zucchero raffinato. Ad Aarberg, in un’ora si possono lavorare circa 400 tonnellate di barbabietole da zucchero. Per fare un confronto: un’azienda agricola di medie dimensioni consegna dalle 200 alle 300 tonnellate in una stagione.
Per produrre un chilo di zucchero raffinato sono necessarie da otto a nove barbabietole in funzione dello zucchero che contengono. La scorsa stagione è stato intorno al 18,5%, un ottimo valore superiore alla media. Durante la produzione, le barbabietole vengono innanzitutto lavate e liberate dalla terra, che rappresenta circa il 5% del peso. Basti pensare che in un’ora si producono circa 20 tonnellate di terra, che vengono riciclate altrove. Ma scopriremo maggiori dettagli andando avanti. Infatti, il processo di produzione continua. Le barbabietole vengono tagliate a fette grandi, in modo tale da spremerne bene il succo. Questo viene poi pulito, addensato e cristallizzato con l’acqua di calce. Infine, la massa rimanente viene centrifugata.
Tre quarti per l’industria
La Zuckerfabrik AG vende un quarto dello zucchero cristallizzato che produce sotto forma di prodotti propri, come zollette o sacchetti di zucchero per la gastronomia. I restanti tre quarti sono destinati alle imprese industriali, che lo trasformano in bevande o altri prodotti alimentari.
Anche se la stagione passata è stata più soddisfacente rispetto a quelle precedenti, lavorare la barbabietola da zucchero non è sempre rose e fiori. «Quando ho iniziato qui 27 anni fa, un chilo di zucchero veniva venduto a poco meno di 1,30 franchi», spiega il responsabile di progetto Frankenfeld. «Oggi il prezzo si è praticamente dimezzato». Ciò è dovuto in gran parte all’Unione europea. Infatti, il prezzo dello zucchero nazionale è strettamente legato al prezzo praticato dall’UE in seguito alla sottoscrizione di uno speciale accordo. Fino a poco tempo fa, nell’UE vigeva un sistema di quote zucchero e precisi limiti per le esportazioni, ma questi sono stati entrambi aboliti alla fine di settembre 2017. Di conseguenza, l’industria saccarifera svizzera è esposta a una pressione ancora maggiore sui prezzi.
Un buon bilancio ecologico
Thomas Frankenfeld afferma che gli effetti di questa situazione potranno essere stimati soltanto tra uno o due anni. Cosa parla a favore dello zucchero svizzero? «Chi desidera dichiarare ‹Swiss made› il proprio prodotto, deve dimostrare che l’80% delle materie prime proviene dalla Svizzera», spiega Frankenfeld. E anche il bilancio ecologico è un punto forte dello zucchero svizzero. Uno studio commissionato dalla stessa Schweizer Zucker AG ha rivelato che l’impatto ambientale dello zucchero svizzero lungo l’intera catena di produzione, dalla coltivazione delle barbabietole fino al trasporto ai clienti, è inferiore del 30% rispetto a quello dello zucchero prodotto nell’UE. Ciò è dovuto principalmente a una maggiore efficienza energetica e all’uso di vettori più rispettosi dell’ambiente: ad esempio, gli zuccherifici svizzeri coprono il loro fabbisogno energetico con gas naturale, mentre nell’UE si fa largo utilizzo di lignite e olio combustibile pesante.
Sia la Svizzera che i paesi dell’UE utilizzano tutti i sottoprodotti della lavorazione della barbabietola da zucchero. Questi includono anche la terra: così la filiale Ricoter, che si trova proprio accanto allo zuccherificio, vende addirittura 80 prodotti diversi, dal terriccio da balcone al terriccio per aiuole
Testo: Peter Bader
Immagini: Anita Vozza
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