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Lötschberg, un modello di sviluppo

Ai piedi del Lötschberg i divari culturali vengono colmati: ogni anno oltre 10'000 scout si radunano infatti nell’«International Scout Centre» di Kandersteg.

C’è quella storia del mese del digiuno, il Ramadan. Felipe Marqueis, il responsabile, la racconta a proposito delle sue esperienze più toccanti a Kandersteg. In quel periodo due impiegati musulmani praticanti, un egiziano e un algerino, mangiavano e bevevano soltanto dopo il tramonto come previsto dalla loro religione. L’ultimo giorno tutti i collaboratori furono solidali e anch’essi digiunarono. Quella sera il grande banchetto finale venne preparato da un israeliano, un ebreo credente. Un uomo che nel sanguinoso conflitto tra Israele e Palestina aveva perso amici e familiari. «Ogni volta questi piccoli aneddoti ci fanno capire che le persone di culture diverse possono convivere pacificamente», afferma Felipe Marqueis. «È questo lo spirito speciale di questa casa».

13 000 scout all’anno

Viaggiando da Kandersteg a Goppenstein a bordo di un treno auto o di un Trenino Verde delle Alpi, la casa è visibile sulla destra subito prima della galleria in quota del Lötschberg. Il nome esatto è «Kandersteg International Scout Centre», centro scout internazionale di Kandersteg. Dei 40 milioni di scout sparsi in tutto il mondo, circa 13 000, provenienti da 200 Paesi, trascorrono qui un paio di settimane di vacanza ogni anno. All’inizio del Novecento l’edificio principale faceva da alloggio ai minatori e alle loro famiglie durante la costruzione dei 14,6 chilometri di galleria.

Mentre in estate gli scout si dedicano all’arrampicata, alle passeggiate, alla bicicletta o al rafting, in inverno le attività preferite sono lo sci e lo snowboard. I ragazzi trascorrono molto tempo all’aperto e si cimentano nelle classiche attività come l’orienteering, le tecniche dei nodi e la sopravvivenza nella natura.
Inoltre frequentano corsi di ecologia, ad esempio sui metodi di riciclaggio, disciplina sconosciuta nei Paesi d’origine di molti scout. Nell’ambito del progetto «Scouts go solar» Kandersteg è anche il luogo in cui persone provenienti da tutto il mondo imparano a costruire dei piccoli impianti solari da utilizzare per la produzione domestica di energia.

1,5 milioni per la regione

Dal 2015 Felipe Marqueis di San Paolo del Brasile gestisce quest’impresa turistica non profit che, sottolinea, «ogni anno genera ordini per circa 1,5 milioni di franchi a favore dell’economia regionale». Felipe è affiancato da tre collaboratori fissi e da circa 70 «volunteers», ovvero scout volontari di tutto il mondo che, in media, collaborano per sei mesi. Far funzionare l’attività con collaboratori spesso privi di formazione non è facile per il ventottenne. Come lui stesso sostiene, deve dare sempre il buon esempio.
All’età di 10 anni i suoi genitori lo incoraggiarono ad entrare negli scout, perché lì avrebbe potuto fare «splendide escursioni nella natura e diventare un uomo migliore». Felipe è rimasto fedele al movimento e ancora oggi mantiene il suo nome civile anche come scout. «In molti luoghi i soprannomi da scout, così come li conosciamo in Svizzera, non sono più utilizzati da tempo». Dopo la scuola iniziò a frequentare un corso di chitarra presso un conservatorio perché desiderava diventare un musicista professionista. Dopo essersi recato a Kandersteg come volontario, cambiò i suoi programmi e decise di studiare gestione alberghiera. Dopo vari impieghi presso hotel e ristoranti brasiliani, nel 2014 è diventato vicedirettore a Kandersteg.

Biglietti BLS

I vari alloggi, che possono ospitare fino a 1800 persone, sono aperti anche ai clienti che non appartengono al mondo scout. Durante la nostra visita, un gruppo di giovani scout americani sta imparando la tecnica dei nodi. Hunter Gardner, uno dei responsabili, è con loro e allo stesso tempo si tiene in contatto con un altro gruppo di ragazzi mediante la sua radiotrasmittente. A suo dire le montagne della Svizzera sono «molto più imponenti e belle» di quelle statunitensi e poter incontrare così tante persone diverse è davvero fantastico. «Per non parlare della varietà dell’offerta», aggiunge.

In tutto questo c’è anche BLS: infatti, il Centro viaggi presso la stazione organizza numerose escursioni per gli scout in tutta la Svizzera. L’ufficio vende anche biglietti per il treno e l’autobus. «La collaborazione con BLS è molto proficua», afferma Felipe Marqueis. Il suo desiderio? Restare un altro paio d’anni a Kandersteg e vivere ancora tanti momenti emozionanti.

Text: Peter Bader
Bilder: Anita Vozza

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